Cos’è il residuo fisso nell’acqua

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Il residuo fisso indica i Sali disciolti nell’acqua, è un parametro utilizzato per classificare le acque minerali e le acque potabili e viene indicato in mg/l o ppm (parti per milione). Indica la quantità di sostanze solide perfettamente secche che rimane dopo aver fatto evaporare in una capsula di platino una quantità nota di acqua.

Per determinare correttamente il residuo fisso si riscalda la capsula a 100° fino a peso costante e poi si riscalda nuovamente a 180° di nuovo fino a peso costante (eliminando così i Sali di ammonio più volatili ed alcune sostanze organiche).

Il risultato del peso costante determina il residuo fisso.

In base al risultato le acque vengono classificate in questo modo:

° acque minimamente mineralizzate: tra 10 e 80 mg/l

° acque oligominerali: tra 80 e 200 mg/l

° acque mediominerali: tra 200 e 1000 mg/l

° acque minerali: superiore a 1000 mg/l

° acque salate: superiore a 30.000 mg/l

Perché è importante conoscere il residuo fisso?

La conoscenza del residuo fisso nell’acqua è molto importante in quanto ci aiuta a riconoscere il valore se un’acqua è leggera o ricca di Sali.

La normativa D.Lgs 31/2001 relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano tramite rete idrica riporta solo un parametro con un valore massimo consigliato di 1500 mg/l di residuo fisso.